o, più correttamente (per distinguerlo dal noce nero americano), noce comune, noce nazionale, noce europeo. Legno ottenuto dall'omonimo albero della famiglia delle Iuglandaceae (Juglans regia), diffuso, oltre che nel Nord Africa, in quasi tutta l'Europa, dove è stato introdotto fin dall'antichità dalle zone temperate dell'Asia centro occidentale. Di media pesantezza e durezza, presenta una tessitura da media a fine e fibratura variabile e irregolare, con alburno grigio giallastro e durame nelle diverse tonalità del bruno. Nonostante sia facilmente attaccabile dagli insetti xilofagi, può essere considerato un legno durevole, con una essiccazione agevole, il ritiro medio e buone caratteristiche di resistenza meccanica. In Italia (e in buona parte d'Europa) è stato uno dei legni più apprezzati a partire dal Rinascimento (a fronte della scarsa considerazione dimostrata dal mondo antico) per la realizzazione di mobili di lusso e più in generale nell'ebanisteria (anche sotto forma di radica), per pannelli decorativi, elementi torniti, intarsi e sculture. Lo si ritrova anche in lavorazioni particolari quali calci da fucili e pistole, stecche da biliardo, strumenti musicali. Anche come supporto per i dipinti ha avuto una certa fortuna nell'Europa centrale e meridionale, particolarmente in Francia (nelle regioni del sud della Loira) e in Italia (dove comunque appare sporadicamente rispetto al più diffuso e apprezzato pioppo bianco). A partire dal 1660, con l'importazione del più resistente noce nero americano, il noce europeo ha visto ridimensionare la propria fortuna, pur mantenendo ancora per lungo tempo un evidente primato in Francia e in Italia.