o staccio, tamiso. Arnese di forma variata, ma essenzialmente costituito da un telaio di legno circolare sul cui fondo è fissato un reticolo per lo più metallico, a maglie strette. E' utilizzato come vaglio per separare la parte più fine da quella più grossa di una sostanza polverulenta o granulosa. Nel caso in cui la rete sia particolarmente fina l'utensile è per lo più identificato con i termini staccino o stacciolo. Nel restauro trova impiego per setacciare il gesso (prima di addizionarlo alla colla) e le farine (per la preparazione della colla pasta). Così il Dizionario tecnico (II, 1887): "Staccio. Utensile di forma cilindrica del quale si servono i muratori per stacciare il gesso con cui vogliono intonacare. Il velo di questo staccio è di crino. Vi sono stacci metallici che servono al medesimo uso, e vi sono stacci di altra forma e costruzione, che servono a varie industrie". Dal latino tardo saetacium, derivato di saeta, setola. |
note: Marco Cavallini, Claudio Chimenti, La pietra artificiale, Firenze, Alinea 1996. |