Denominazione comune dell'idrossido di sodio. Composto chimico ottenuto per elettrolisi di una soluzione acquosa di cloruro di sodio in speciali celle. E' impiegato, tra l'altro, per la fabbricazione dei saponi, della liscivia e della carta. Grazie ai rapidi risultati che consente di ottenere nelle operazioni di pulitura è stato ampiamente utilizzato tra Settecento e Ottocento anche sui dipinti, con esiti devastanti (vedi butteratura) dovuti sia al suo comportamento fortemente aggressivo, sia alla sua capacità di proseguire l'azione solvente nel tempo, in modo particolare se in presenza di umidità. E' solubile in acqua, glicerolo, etanolo, metanolo. Attenzione: prodotto tossico per ingestione e inalazione. Dal greco kaustikós, bruciante.