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Lemma
calce
Prodotto della cottura dei calcari (pietre da calce), costituito essenzialmente da ossido di calcio (calce viva) accompagnato da impurezze di silice, allumina e ossido di magnesio. La calcinazione dei calcari avviene in appositi forni a temperature di 800-950 °C: il prodotto ottenuto si presenta sotto forma di sostanza solida biancastra, di aspetto terroso che, unito a inerti e impastato con acqua diviene plastico e facilmente lavorabile ma, una volta asciutto, si trasforma riacquistando le stesse proprietà del materiale di origine (struttura cristallina, durezza, coesione, resistenza a compressione). Più in particolare: trattata con acqua la calce viva si rigonfia, sviluppa calore e diventa idrossido di calcio o calce spenta, bagnata con una quantità d'acqua pari a due volte e mezzo il suo peso produce il grassello, che è il legante per la preparazione della malta. Agitando la calce spenta con acqua in eccesso si ottiene un liquido bianco detto latte di calce, adoperato come base per diversi metodi di pittura a secco. Depurando, essiccando e polverizzando la calce spenta si ottiene il bianco San Giovanni. Le calci possono essere distinte in grasse (calce grassa) e magre (calce magra): le prime derivano dalla cottura di calcari quasi puri mentre le seconde provengono da calcari magnesiaci o argillosi (meno puri). Vedi anche calce aerea, calce idraulica. Dal latino calx calcis, forse dal greco kháliks, ciottolo.
 
note:
 
inglese
lime
francese
chaux