Calce contenente componenti capaci di conferire proprietà idrauliche alla malta (cioè di consentire la presa della stessa per trattamento con acqua), quali il silicato bicalcico e l'alluminio monocalcico. E' ottenuta dalla cottura, intorno a 1000 °C, di marne o calcari argillosi, ossia di calcari con un contenuto di argilla del 15-20% (vedi anche calce magra). Dopo la cottura il prodotto viene spento con acqua e quindi setacciato, separando la calce idraulica (sotto forma di polvere fine) dai granuli (grappier) che, macinati, danno il cemento di grappier. In base al rapporto tra le quantità percentuali dei componenti dell'argilla e quella dell'ossido di calcio si è soliti parlare di calci debolmente idrauliche (caratterizzate da un periodo di presa particolarmente lento, tra i 15 e i 30 giorni), di calci idrauliche propriamente dette (capaci di far presa in circa 8 giorni) e di calci eminentemente idrauliche (a presa rapida, 2-4 giorni) che danno malte particolarmente compatte e resistenti. Tale resistenza, superiore a quella propria delle malte confezionate con calce aerea, è dovuta al fatto che l'indurimento avviene, oltre che per carbonatazione, anche per combinazione della calce con gli ossidi a carattere acido presenti e per la formazione di gel di silicati, alluminati e ferriti di calcio prodotti nella cottura. Vedi anche calce idraulica siderurgica. |