Disegno preparatorio delle stesse dimensioni dell'opera finita, sia essa pittura murale, dipinto su tavola, mosaico, arazzo, ecc. E' quindi da intendersi come modello definitivo di un'opera di grandi dimensioni realizzato su più carte incollate insieme, da trasferirsi sul supporto scelto. Il riporto del disegno può avvenire tramite il sistema del ricalco (il che esclude che debba essere realizzato su di una carta spessa come più volte è stato interpretato), o con il metodo dello spolvero (vedi), o attraverso incisioni (vedi incisione indiretta) fatte con uno stile. La descrizione del metodo del cartone è in modo particolare presente negli scritti di Giorgio Vasari (1550) e di Giovan Battista Armenini (1587), ma si trova ugualmente trattata sia da Raffaello Borghini (1584) sia da Filippo Baldinucci (1681). Quest'ultimo così scrive: "[...] di poi [i pittori] accomodano essi cartoni sopra la tavola o muro, dove la pittura deve farsi, calcando i contorni sopra la mestica, o intonaco, con istile d'avorio, o legno duro, cui cede la calcina, per esser fresca, e riceve in sé tutte le linee. E volendo segnare sopra mestica, o imprimitura di gesso, forano minutamente i dintorni di essi cartoni, e sopra quelli fanno passare, o biacca, o gesso, o brace polverizzata, che arrivando alla tela, o tavola, lascia in essa il contorno dell'opera; e questo dicono spolverizzare; e chiamano spolvero lo strumento, che adoperano per introdurre la polvere; che è un pannicello rado fatto in foggia di bottone, e ripieno di essa". Attualmente il termine identifica un materiale preparato allo stesso modo della carta, ma spesso e rigido, con un peso superiore ai 400 mg per metro quadro. |