o indoratura (arcaico). Procedimento con cui si ricopre una superficie di sottili lamine d'oro. In pittura riguarda essenzialmente le tecniche per preparare i fondi oro a guazzo o a missione. Il procedimento della doratura a guazzo (vedi) è ampiamente descritto da Cennino Cennini (fine sec. XIV) ed essenzialmente consiste nell'applicare sulla superficie preventivamente ingessata e ben levigata una o più mani di bolo armeno disciolto con colletta. Levigata nuovamente la superficie si applica su porzioni limitate un leggero strato di colletta tiepida allungata con acqua, applicandovi l'oro in foglia e avendo cura che questo aderisca perfettamente alla superficie. La superficie dorata viene poi brunita e quindi eventualmente decorata con bulini e punzoni. Nella doratura a missione (vedi) il bolo è sostituito da un mordente oleo-resinoso. Sia Giorgio Vasari (1550), sia Filippo Baldinucci (1681) precisano che quest'ultima procedura non è adatta per i lavori che devono essere bruniti (vedi brunitura). |