Propriamente l'inchiostro utilizzato in Cina dall'antichità (la tradizione ne attribuisce l'invenzione a T'ien Chu vissuto sotto l'Impero Huang Ti nel terzo millennio a. C.) e impiegato nelle arti del disegno, della pittura e della calligrafia. Si presenta sotto forma di blocchetti neri solidi, costituiti da nero fumo di particolare purezza mescolato con colla animale (colla di pesce) e arricchito da sostanze aromatiche. Giacinto Carena (1853) lo descrive ancora come "una sostanza nera, solida, nota da poco, e forse di varia composizione, che ci viene dalla China, in piccoli panelli. Questi si soffregano con pennellini di vaio intinto in acqua, ovvero contro il fondo di una piccola coppa bianca di maiolica o di porcellana, con più o meno acqua, secondo la voluta intensità della tinta". Attualmente l'inchiostro di China viene commercializzato in forma fluida e ampiamente utilizzato nelle arti del disegno, specialmente per il lavis.