Metallo bianco lucente, duttile e malleabile. Si scioglie nell'acido nitrico, nell'acido solforico e nelle soluzioni di cianuri alcalini. Con la stessa denominazione (o con la locuzione bianco d'argento) si indica ugualmente la polvere che si può ottenere dall'argento e utilizzare nelle tecniche pittoriche come pigmento. Largamente utilizzata in pittura per costituire dei fondi argentati è stata comunque la foglia d'argento, impiegata nel processo di metallizzazione secondo procedure in tutto simili a quelle della doratura. In questo caso l'argento deve essere necessariamente protetto con una vernice o una lacca, in modo da evitare un fenomeno di ossidazione (innescato dall'acido solfidrico contenuto nell'atmosfera) che lo porta ad assumere prima una colorazione bruna, quindi nera, senza nessuna possibilità di reversibilità. Il 'colore' argento è attualmente ottenuto per macinazione e polverizzazione dell'alluminio: in uso dal XX secolo, si presta ad essere utilizzato sia per le pitture murali, sia per la pittura ad olio e a tempera. Vedi argentatura, metallizzazione, doratura a mecca.