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Lemma
quercia
Legno, duro, pesante e resistente all'acqua, ricavato dagli omonimi alberi appartenenti al genere Quercus. Le fonti (Plutarco, Teofrasto, Vitruvio) riferiscono di un suo diffuso utilizzo fino dall'antichità, sia per la produzione di oggetti e utensili, sia per la realizzazione di mobili. In quest'ultimo settore è stato sicuramente il legno maggiormente utilizzato in età medioevale, con una fortuna incontrastata in Francia fino al XVI secolo, e in Inghilterra fino al XVII secolo, quando è stato gradualmente sostituito dal noce e quindi dal mogano, per poi essere recuperato nell'Ottocento in concomitanza con lo sviluppo dei revival storici. In Italia, dal XV secolo (anche in questo caso per l'incontrastato diffondersi dell'uso del legno di noce), il suo uso è stato per lo più limitato alla produzione di elementi scuri per tarsie, soprattutto sotto forma di quercia annegata, e per lavori di tornitura. Nelle aree montane, anche in relazione alla sua facile reperibilità, si è comunque continuato a impiegarlo per mobili rustici in massello almeno fino a tutto il Settecento. In ragione delle diverse specie europee utilizzate vedi cerro, farnia, leccio, rovere (sicuramente il più impiegato in campo artistico), sughera.
 
note: Borghini Gabriele, Massafra Maria Grazia (a cura di), Legni da ebanisteria, Roma, De Luca 2002.
 
inglese
oak
francese
chêne